8 Settembre 2015
ANCHE BELLUNO AL PRESIDIO COLDIRETTI IN BRENNERO

8 settembre 2015 - E’ cominciato di buonora il presidio di Coldiretti al Brennero con protagonisti dei primi fermi proprio tutti i presidenti delle province venete guidati da Giorgio Piazza. Il primo tir bloccato alle ore 8.00 trasportava latte austriaco ed era diretto in Lombardia, subito dopo un carico di patate tedesche da consegnare nel veronese proprio nel cuore della coltivazione tipica vanto di fiere e rassegne ed ancora carne lituana e ortaggi stranieri con destinazione Latina, Verona e Catania per i magazzini di un importante ipermercato. Al valico stamane è giunto anche il Ministro delle Politiche Agricole Forestali Maurizio Martina che ha comunicato alla folla di agricoltori provenienti da tutta Italia l’incremento delle risorse per la zootecnia disposto dall’Unione Europea dopo la manifestazione di ieri a Bruxelles. Sul palco del campo base Coldiretti anche il Sindaco Flavio Tosi particolarmente allarmato per la grossa concentrazione di ingressi con meta la provincia scaligera.

I DIKTAT DELL’UNIONE EUROPEA SULLA TAVOLA DEGLI ITALIANI

· Latte in polvere nei formaggi - La Commissione Europea ha inviato una lettera all’Italia con la richiesta di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale n .138 dell’11 aprile del 1974 che ha garantito da oltre 40 anni il primato della produzione lattiero casearia italiana. L’Italia - riferisce la Coldiretti - dovrà rispondere entro il 29 settembre 2015 a questa lettera di “diffida” sull’infrazione n.4170 con la quale in pratica si vuole imporre all'Italia di produrre “formaggi senza latte”.
· Senza latte in Italia una mozzarella su quattro - Una mozzarella su quattro in vendita in Italia è stata ottenuta con semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta per effetto della normativa europea.
· Il similgrana low cost senza indicazione di provenienza - Nell’Unione Europea è permessa la vendita imitazioni low cost importate dall’estero del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori.
· Il vino allo zucchero - L’Unione Europea consente ai paesi del Nord Europa di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall'uva.
· Wine kit - il vino dalla polvere - L’Unione Europea - afferma la Coldiretti - permette la vendita di pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette piu’ prestigiose con la semplice aggiunta di acqua.
· La microetichetta dell’olio - Sulle bottiglie ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” per riconoscere gli oli importati.
· La carne annacquata - L’Unione Europea consente per alcune categorie la possibilità di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5%. Ma per wurstel e mortadella tale indicazione puo’ essere addirittura elusa, anche se il contenuto di acqua supera tale percentuale, secondo la nuova normativa comunitaria definita con il Reg. 1169/2011 dell'Unione.
· Il cioccolato senza cacao - L’Unione Europea ha imposto all’Italia di aprire i propri mercati anche al cioccolato ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao.

- Due prosciutti su 3 sono stranieri ma non si vede - Piu’ di due prosciutti su tre consumati in Italia sono ottenuti da maiali stranieri, ma il consumatore non lo sa perché in etichetta non è obbligatorio indicare la provenienza. Una mancanza di trasparenza che in realtà riguarda quasi la metà della spesa, dai formaggi alla frutta conservata fino al latte.
 

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