Le piccole produzioni locali, carta vincente per l’agricoltura bellunese

Dopo l'esperienza pilota di Treviso parte la normativa che semplifica su igiene e sicurezza.

Sì a lavorazione e vendita diretta di carni, formaggi, confetture, succhi di frutta e molto altro nel rispetto della stagionalità.
Dopo tre anni di sperimentazione nella provincia di Treviso, è estesa a tutto il Veneto, con analogo periodo di sperimentazione, la normativa che regola la trasformazione e la vendita dei prodotti agricoli per le piccole produzioni locali (Ppl), come sono definite dalla delibera di giunta 2280/2010. Si apre così all'azienda agricola la possibilità di lavorare al proprio interno quanto prodotto e di destinarlo alla vendita diretta senza dover attrezzarsi, com'era previsto finora, di costose infrastrutture per l'igiene e la sicurezza che vanificavano ogni investimento nel settore.
Questo l’argomento di cui si parlerà al convegno organizzato dalla Coldiretti di Belluno a Longarone in occasione di Agrimont sabato 24 marzo 2012 alle ore 10 . Giovanni Battista Benedetti Responsabile del settore veterinario dell’Asl 1 di Belluno, Luigi Cazzola responsabile del settore veterinario dell’Asl 2 di Feltre e Stefano De Rui, dirigente del servizio veterinario dell'Ulss di Asolo, illustreranno i vincoli posti dalla legge per la trasformazione e la vendita dei prodotti agricoli: confetture, marmellate, succhi di frutta, sciroppi, sottaceti, farine, conserve vegetali, funghi e vegetali essiccati, salumi, conigli e polli. Ma sarà l’occasione anche per presentare alcune importanti novità alla norma regionale che di fatto andrà ad ampliare il panorama delle aziende potenzialmente interessate.
«I prodotti confezionati e venduti nelle aziende come Ppl , dice il Presidente Provinaciale di coldiretti Dal Paos , non hanno rischi maggiori dal punto di vista sanitario di quelli che si trovano sugli scaffali di un supermercato; riportano con chiarezza sull'etichetta luogo d'origine e lavorazione; sono controllati dal servizio veterinario e di igiene degli alimenti; garantiscono tipicità e diversità perché la materia prima non è omogenea e il risultato non può essere standardizzato».
Al termine del convegno ci sarà una piacevole degustazione guidata del salame bellunese a cura della Dott.ssa Elena Pol che spiegherà pregi e difetti dei salumi prodotti dagli allevatori bellunesi.