26 Settembre 2025
ANCHE COLDIRETTI TREVISO IN MOBILITAZIONE: IN CENTINAIA A ROVIGO
Migliaia di agricoltori Coldiretti in piazza a Rovigo: "Basta ai trafficanti di grano"
Rovigo, 26 settembre 2025 – Migliaia di agricoltori di Coldiretti Veneto sono scesi in piazza questa mattina a Rovigo, in Piazza Vittorio Emanuele II, per denunciare le speculazioni che stanno mettendo in ginocchio la cerealicoltura italiana. “Basta ai trafficanti di grano, salviamo il nostro futuro” è il messaggio impresso su striscioni e cartelli alzati da imprenditori agricoli arrivati da tutte le province del Veneto. In centinaia gli imprenditori giunti anche da Treviso.

"La manifestazione, pacifica ma determinata, si inserisce in una più ampia mobilitazione nazionale promossa da Coldiretti per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla crisi profonda del comparto cerealicolo - spiega Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti Treviso -  Al centro delle proteste, la pratica sempre più diffusa di importare grano straniero a basso costo, che contribuisce al crollo dei prezzi del prodotto italiano, oggi sotto i costi di produzione. Una situazione che, secondo Coldiretti, mette a rischio oltre 130mila aziende agricole e un patrimonio di 1,2 milioni di ettari coltivati".

Allestito anche uno spazio dedicato ai consumatori, dove sono in mostra le produzioni locali: dalle farine per pane e polenta, alla pasta, alla birra artigianale, fino ai dolci e alle varietà autoctone di riso e grano. Un pannello illustrativo racconta la biodiversità agricola della regione.

Il Veneto è una delle principali regioni cerealicole d’Italia, con 253mila ettari coltivati a mais, grano tenero e duro, orzo e riso. La provincia di Padova guida la produzione di granoturco (quasi 123mila ettari), mentre Rovigo si conferma cuore pulsante della coltivazione di frumento, con oltre 94mila ettari, di cui 10mila a grano duro.

Coldiretti sottolinea che l’annata agraria 2024-2025 è stata tra le più complesse degli ultimi anni, a causa di un andamento climatico anomalo: piogge abbondanti tra primavera e inizio estate, ondate di calore e siccità a giugno, oltre a un inverno che si è confermato il sesto più caldo di sempre. A ciò si aggiungono le difficoltà legate a semine ritardate, rese scarse e produzione colpita da malattie, parassiti e fauna selvatica.

“La situazione è diventata insostenibile – afferma Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto –. Abbiamo il dovere di mettere tutte le istituzioni a conoscenza dei problemi che imperversano sul settore cerealicolo, soprattutto per quanto riguarda le speculazioni di mercato. Quotidianamente assistiamo alla perdita di valore del grano, mentre i costi di produzione continuano a salire. A peggiorare le cose, ci sono le importazioni selvagge, aumentate del +28% nei primi quattro mesi del 2025. Così si affossa il nostro lavoro e si mette in discussione la sovranità alimentare del Paese.”

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